SETTORE EDUCATIVO-SCOLASTICO: AVVIO DEL CONFRONTO CON IL GOVERNO PER DEFINIRE UN PROTOCOLLO NAZIONALE SULLA SICUREZZA
Si è svolto in data 28 maggio u.s. l’incontro in videoconferenza tra Cgil, Cisl, Uil e la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Catalfo, la Ministra per la famiglia, Bonetti e il Ministro della Salute, Speranza, a seguito della pubblicazione delle Linee Guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti, nella fase 2 dell’emergenza Covid 19, da parte del Dipartimento Politiche della Famiglia e dell’apertura regolamentata di Centri estivi e delle attività ludico-ricreative.
E’ opportuno ricordare che, come categoria ci siamo mossi già da tempo attivando un tavolo di confronto con Anci e con il Presidente della Commissione Istruzione dell’Associazione dei comuni, dott.ssa Giachi chiedendo, al contempo, ai Ministeri competenti un incontro specifico.
Nell’ambito dell’incontro la Uil ha formulato proposte precise, partendo dalla necessità inderogabile di definire un protocollo nazionale per garantire la salute e sicurezza relativo al settore educazione e istruzione, così come al personale impegnato nei servizi educativi-scolastici, oltreché per le attività di welfare rivolte a bambini e adolescenti. Non possiamo, infatti, non evidenziare che si tratta di una questione estremamente delicata e complessa, che richiede un adeguato approfondimento e l’assunzione di precise responsabilità.
Riteniamo, infatti, che non ci può essere un disallineamento tra sistema integrato 0-6 e bambini e adolescenti dai 6 anni in poi. Non si può prescindere, infatti, dall’adozione di adeguate misure prescrittive partendo in modo particolare dalle indicazioni che il Comitato tecnico-scientifico, istituito allo scopo dal Ministero dell’Istruzione, ha fornito per la riapertura in totale sicurezza dei servizi.
Non a caso, come UIL abbiamo insistito molto sul tema della salute e sicurezza, sottolineando la necessità di coinvolgere su tali temi anche l’Inail, presente all’incontro con il Presidente Lucibello, per determinare in maniera rigorosa linee attuative di condotta adeguate e stringenti da parte del Governo.
Tutto ciò nella consapevolezza che gli attori coinvolti nell’area dei nidi e della scuola dell’infanzia comunale sono molteplici e includono anche i numerosi soggetti del Terzo Settore, che su questo segmento insistono e di cui è necessario garantire i livelli occupazionali.
E’ evidente che per garantire elevati standard di sicurezza, a nostro giudizio, non si può prescindere anche da una riduzione dei rapporti numerici educatore/insegnante -bambini. Questo inevitabilmente comporta la necessità di procedere ad una implementazione degli organici, ormai ridotti all’osso, così come vanno individuate ulteriori risorse sul tema dell’edilizia scolastica e per la ristrutturazione degli spazi di asili e scuole dell’infanzia. Temi, quindi, come quelli relativi all’individuazione di adeguate risorse economiche, all’accoglienza dei bambini, all’accessibilità degli spazi, ai rapporti numerici, alle dotazioni organiche, alla formazione (alla luce della c.d. Fase 2 dell’emergenza Covid 19), al riallineamento delle date di sospensione delle attività didattiche
(nell’ambito di una cornice unica afferente al sistema scuola), diventano elementi fondamentali per garantire l’esercizio delle attività in sicurezza.
Per rilanciare la progettazione e l’organizzazione delle attività, riteniamo, quindi, essenziale rimettere al centro il segmento 0-6 , strategico non solo per le famiglie, nell’ambito delle politiche di conciliazione dei tempi vita- lavoro ma anche per il sistema paese e per fare questo è necessario rilanciare l’importanza di tale settore, valorizzando adeguatamente le professionalità e le specifiche competenze del personale, operante nei nidi e nelle scuole materne.
Vi terremo informati sul prosieguo della trattativa, partendo dal presupposto che, come UIL FPL, continueremo ad esercitare un ruolo propositivo ma al tempo stesso di pressione nei confronti del Governo e degli organi politici, con l’obiettivo di sottoscrivere un protocollo nazionale non solo per garantire la salute e sicurezza dei bambini, delle famiglie e degli operatori ma anche per determinare condizioni applicative, regole e l’adozione di misure uniformi su tutto il territorio nazionale, evitando situazioni di disomogeneità e difformità da parte degli Enti interessati.