P.A.Librandi (UIL-FPL) a Brunetta: nessun ostacolo a ritorno in presenza, ma smart working regolato dal contratto.
"La stragrande maggioranza dei lavoratori pubblici ha garantito, durante la pandemia, i servizi pubblici essenziali sempre in presenza.Dunque, non siamo contrari al ritorno in ufficio dei dipendenti che hanno usufruito, in questi mesi, dello smart working, purché vengano garantiti tutti i dispositivi di sicurezza individuali ed applicati alla lettera i Protocolli d'intesa per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro".Così Michelangelo Librandi, Segretario Generale della UIL-FPL.
"Lo smart working è stato ed è tutt'ora uno strumento utile per arginare la pandemia, ma ha avuto degli elementi di eccezionalità e di sperimentalita' che hanno prodotto dei limiti che vanno superati: nessuna regolamentazione contrattuale, nessun diritto alla disconnessione, nessuna misurazione di produttività e risultati e nessuna piattaforma digitale centralizzata in grado di garantire uniformità nelle prestazioni" afferma Librandi che continua "i lavoratori vogliono tornare a vivere appieno il proprio lavoro e la propria professionalità con i colleghi, ma ovviamente è necessario tutelare i soggetti fragili e tutti coloro che hanno difficoltà oggettive nella ripresa del lavoro in presenza" afferma il Segretario, che conclude "e' fondamentale, però, che le regole per coloro che rimarranno in smart working siano chiare e definite nel prossimo CCNL con tutti i diritti e i doveri che ne derivano per i lavoratori".