Ieri a Roma si è svolto un confronto costruttivo con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sull’avvio degli atti propedeutici al rinnovo del CCNL Sanità Pubblica e Funzioni Locali 2025-2027. La UIL FPL ha apprezzato la scelta di discutere l’atto di indirizzo prima della sua emanazione, garantendo trasparenza fin dalle prime fasi e riconoscendo questo tavolo come sede permanente di confronto, destinata ad accompagnare non solo il percorso negoziale, ma anche l’analisi continuativa delle problematiche della sanità e degli enti locali. Pur essendo un primo incontro, è stato definito l’approccio con cui affrontare il rinnovo: riportare al centro il valore del contratto come strumento di democrazia economica, rafforzare la contrattazione e restituire dignità salariale e professionale alle lavoratrici e ai lavoratori.
Per le Funzioni Locali la UIL FPL ha ribadito la necessità di risorse aggiuntive, di un intervento strutturale sulla polizia locale e sul settore scolastico ed educativo, e il rafforzamento delle sezioni speciali dedicate a questi comparti. È stata inoltre sottolineata l’importanza di istituire nuove sezioni contrattuali per gli enti privi di dirigenza, così come per professionalità oggi non adeguatamente rappresentate: avvocatura, protezione civile, camere di commercio, uffici stampa, anagrafe e altri profili tecnici e amministrativi che necessitano di un riconoscimento contrattuale specifico. Resta centrale la revisione del sistema di classificazione, con il riconoscimento dell’Area delle Elevate Qualificazioni come vero inquadramento contrattuale. È stata inoltre confermata la volontà, coerente con gli impegni assunti, di chiudere entro il 2026 la parte economica del contratto, così da garantire aumenti dell’11,18% già dal 1° gennaio 2027. Altrettanto rilevante è la necessità di rendere pienamente esigibile il Fondo dei 100 milioni individuando l’istituto contrattuale più adeguato.
Per il comparto Sanità Pubblica la UIL FPL ha evidenziato che l’attuale modello, che incentiva straordinari e prestazioni aggiuntive come leva per ottenere una retribuzione adeguata, spinge il personale a lavorare più del dovuto, con conseguenze su stress, burnout, rischio di errore, salute mentale e sicurezza sui luoghi di lavoro. La dignità salariale deve invece essere garantita attraverso incrementi tabellari strutturali. È stata richiamata la necessità di migliorare le condizioni di lavoro alla luce dei dati dell’OMS e di superare l’algoritmo AGENAS per il calcolo dei fabbisogni, che non considera adeguatamente la complessità dell’assistenza, i modelli organizzativi e la reale attività di cura.
Per l’Area della Sanità pubblica sono state sottolineate criticità specifiche: l’orario di lavoro, divenuto un vero vulnus a causa delle eccedenze orarie non retribuite; la mancata regolamentazione dell’indennità di specificità sanitaria e dell’indennità di specificità non medica; la necessità di riorganizzare intramoenia ed esclusività; il tema del finanziamento delle prestazioni aggiuntive da collocare in un quadro sostenibile per il sistema.
È stato inoltre ribadito che non è più accettabile che in molti enti i buoni pasto siano ancora fermi a valori irrisori, in alcuni casi a soli 5 euro, e che in diverse realtà siano presenti quote di compartecipazione che ne riducono ulteriormente il valore. Occorre uniformare e standardizzare questo istituto e garantire pienamente anche il diritto alla mensa. Anche con risorse limitate è possibile intervenire da subito migliorando istituti che ancora presentano distorsioni o pratiche antiquate.
La riunione ha segnato l’avvio di un percorso chiaro: sanità ed enti locali soffrono di scarsa attrattività, precarietà crescente e condizioni di lavoro che richiedono interventi strutturali e una contrattazione forte, continua e partecipata. La UIL FPL proseguirà con determinazione il lavoro nel tavolo permanente, convinta che il rinnovo dei contratti rappresenti un passaggio fondamentale per riconoscere impegno, professionalità e dignità a chi ogni giorno garantisce servizi essenziali alla comunità.