P.a.: sindacati a Zangrillo, “numerose criticità sulla formazione del personale”

“La formazione dovrebbe svolgere un ruolo primario nell’implementazione delle strategie di cambiamento culturale ed organizzativo dell’Amministrazione pubblica creando le condizioni per la crescita professionale tramite l’accrescimento e l’aggiornamento costante delle conoscenze e delle competenze del personale. Numerose, però, sono le criticità che abbiamo registrato. Il rischio è che tale processo da occasione di valorizzazione e sviluppo professionale si trasformi in mero adempimento burocratico che ne svilisce profondamente il ruolo e la potenzialità, oltre a causare danni importanti, tanto dal punto di vista strettamente economico quanto al riconoscimento del valore dell’attività formativa. Le chiediamo quindi, con urgenza, un incontro in cui poter approfondire le criticità e determinare le corrispondenti iniziative”.

È quanto si legge in una lettera inviata dai Segretari generali di Fp Cgil Federico Bozzanca, Uil Fpl Rita Longobardi e Uil Pa, Sandro Colombi, al ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.

“In particolare – scrivono i sindacalisti – segnaliamo, tra le altre cose, disservizi riguardanti l’accesso alla piattaforma Syllabus, la corretta registrazione dei corsi di formazione seguiti e le conseguenti verifiche finali e l’interoperabilità della piattaforma con le singole Amministrazioni; un’offerta formativa disponibile sulla piattaforma Syllabus carente rispetto alle specificità dei profili di ruolo di ciascuna Amministrazione; il mancato riconoscimento della formazione obbligatoria per alcuni profili di ruolo, soggetti a specifiche disposizioni di legge. E, ancora, l’emergere di comportamenti difformi, in diverse Amministrazioni, rispetto al diritto/dovere in capo al dipendente che l’attività formativa debba necessariamente essere svolta nell’ambito dell’orario di lavoro: ne conseguono indicazioni più o meno esplicite a svolgerla al di fuori dell’orario di servizio. Inoltre, l’obbligo, in alcune Amministrazioni, per il personale turnista di svolgere la formazione rinunciando al salario accessorio”.

È poi necessario prestare particolare attenzione – si legge ancora in un passaggio della missiva – alla situazione dei piccoli Comuni, che spesso non garantiscono un’adeguata formazione al proprio personale. In tali contesti, la carenza di risorse economiche e organizzative rischia di compromettere l’efficacia complessiva delle iniziative di aggiornamento professionale”.