Report sulla prosecuzione della trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024

Si è svolto oggi, 18 novembre, il settimo incontro presso l’Aran per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024.

Dopo una breve introduzione, volto a spiegare il testo inviato, è stata illustrata la ripartizione delle risorse, ribadendo che l’importo al momento attribuibile è pari al 5,78% che determina che l’importo medio pro capite è pari a 136 euro, comprensivo delle quote da destinare alla contrattazione decentrata.

Nello specifico l’Aran ha proposto di incrementare la parte tabellare della retribuzione con euro 128, corrispondenti al 94% della citata somma complessiva e destinando la residua somma di euro 8 al finanziamento del fondo salario accessorio.

Nell’utilizzo dell’incremento stabile ha proposto di attribuire alla retribuzione base di ciascuna delle quattro aree un incremento pari al 7,32%, che determina per:

Area Funzionari ed EQ  euro 141,50 per 13 mensilità

Area Istruttori euro 130,41 per 13 mensilità

Area Operatori Esperti euro 116,03 per 13 mensilità

Area Operatori euro 111,45 per 13 mensilità

Per quanto riguarda il salario accessorio sono previsti 8 euro per la parte stabile del fondo.Per la parte variabile, qualora venga approvato l’attuale testo della legge di stabilità, al massimo lo 0,22% del monte salari 2021 da suddividersi tra dipendenti e funzionari EQ.

Sulla parte normativa del testo inviatoci, abbiamo rilevato che le proposte fatte come UIL FPL negli incontri precedenti non sono state recepite e quindi abbiamo ribadito che restano confermate le proposte fatte sinora, che sono per noi un obbiettivo imprescindibile.

Sulle clausole contrattuali proposte e modificate dall’Aran, in particolare, si è ribadito che:

– tra le materie oggetto di confronto, devono essere inserite la costituzione del fondo risorse decentrate e l’utilizzo di quello dell’anno precedente nonché il piano triennale del fabbisogno del personale;

– è necessario estendere i tempi di vestizione, già previsti per il personale sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, a tutti i dipendenti del comparto per i quali è previsto l’uso della divisa;

– sullo straordinario, la proposta dell’Aran di destinare ulteriori risorse finanziarie alla corresponsione dei compensi per il lavoro straordinario, abbiamo ribadito la nostra contrarietà, così come sulla proposta di utilizzare i risparmi permanenti di una quota  delle risorse destinate alle assunzioni di personale a tempo indeterminato alle  posizioni organizzative determinate per l’anno 2016 ai sensi dell’art. 23, comma 2 del D.lgs. n. 75 del 2017 (tetto al salario accessorio),  perché, in un contesto di carenza strutturale di personale e di blocco del turn over al 75% previsto dal ddl Bilancio 2025 in discussione, si risolverebbe in un ulteriore aggravio sui carichi di lavoro per il personale in servizio, con il conseguente impatto negativo sui servizi resi ai cittadini;

– sulla disciplina prevista per le Regioni in ordine alle ferie ad ore, si è ribadita la necessità di estendere tale previsione pure agli enti locali anche per consentire al personale lo smaltimento delle ferie pregresse che, diversamente, soprattutto nei piccoli enti, non sarebbero fruibili per l’intera giornata, se non lasciando i servizi scoperti o comunque in difficoltà;

– sulla pausa pranzo per il personale che deve garantire continuità del servizio erogato (ad es. protezione civile, polizia locale, ambito scolastico ed educativo, bibliotecario e museale), si è ribadito che la pausa a fine o a inizio turno non deve essere rilevata, in quanto non orario di lavoro;

– sul welfare integrativo, si è sottolineato, ancora una volta, come lo stesso vada finanziato con risorse da bilancio e non con quelle del fondo risorse decentrate, così come stabilito dalla Corte dei conti sezione Autonomie, la quale ha disposto l’esclusione delle misure del fondo destinate al welfare aziendale dal tetto del salario accessorio;

– sulle progressioni verticali in deroga, al di là della proroga da noi proposta della scadenza al 31/12/2026, c’è necessità di rifinanziare l’istituto;

– sulla necessità di inserire il riconoscimento delle indennità variabili legate alla presenza durante il periodo di ferie, come stabilito dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale in materia. Ricordiamo, sul punto, che la UIL FPL ha ottenuto pronunce favorevoli sui ricorsi presentati su tutto il territorio nazionale per Polizia locale e Sanità.

In conclusione del nostro intervento abbiamo ribadito l’inaccettabilità della proposta economica formulataci dall’Aran, evidenziando che la nostra organizzazione, dopo la manifestazione del 19 ottobre scorso, non avendo avuto riscontri positivi ha già proclamato per il 29 novembre uno sciopero generale, con la richiesta, tra l’altro, al governo di intervenire per postare nella legge di bilancio le risorse necessarie atte a recuperare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione per tutti i dipendenti pubblici.

Come avevamo ampiamente anticipato e più volte ribadito negli ultimi mesi, la proposta formulata dall’Aran produce un’inaccettabile e irrisorio incremento stipendiale.

Esempio pratico sull’area degli istruttori:

Incremento “teorico” lordo proposto euro 130,41 mensili, a cui dobbiamo sottrarre l’indennità di vacanza contrattuale pari ad euro 74,31, che significa un importo lordo “reale” riconosciuto dal 1 gennaio 2024 di euro 56,10.

Si evidenzia, inoltre, che sull’anno 2022 e 2023 non sono previsti arretrati contrattuali.

E fin troppo evidente che, a queste condizioni, per la UIL FPL è impossibile sottoscrivere il contratto nazionale di lavoro triennio 2022-2024.

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