Sisma. Longobardi (UIL FPL): “Necessaria la stabilizzazione dei precari, fondamentali nel processo di ricostruzione”
“A quasi dieci anni dal terremoto del Centro Italia sono 150 i precari non ancora stabilizzati, suddivisi tra Umbria, Marche e Lazio, che hanno garantito continuità amministrativa, assistenza tecnica e supporto ai Comuni e agli Uffici Speciali per la Ricostruzione” Così Rita Longobardi, Segretaria generale UIL FPL nell’anniversario del sisma che nove anni fa colpì violentemente il centro Italia.
“Siamo di fronte a una vicenda paradossale. La Legge 126/2020 ha aperto un percorso di stabilizzazione, confermato dai DPCM del 2021 e del 2024. La Legge di Bilancio 2025 ha persino chiarito che queste stabilizzazioni possono avvenire in deroga ai vincoli di spesa degli enti locali. Ma a queste aperture non sono seguite le risorse necessarie, trasformando i diritti in mere promesse. Anzi, chi prova a stabilizzare con fondi propri viene penalizzato, perdendo l’accesso ai finanziamenti statali” dichiara Longobardi, che continua “intanto gli Uffici Speciali si reggono su personale comandato da altri enti, bloccando i Comuni e lasciando nel limbo chi da anni lavora senza alcuna prospettiva. Nel frattempo, figure altamente qualificate cercano stabilità altrove, impoverendo territori già colpiti e fragili.”
“Seppur nella versione attuale della Legge di Bilancio 2026 sono stati stanziati fondi per permettere la continuità del lavoro per il personale già in servizio, mancano le risorse per completare le stabilizzazioni” prosegue Longobardi, che conclude “È necessario prevedere la possibilità di riutilizzare i fondi già autorizzati in caso di cessazioni o aspettative, la cancellazione di disincentivi normativi che penalizzano gli enti virtuosi e una scelta politica chiara: trasformare gli Uffici Speciali in strutture permanenti regionali per la gestione delle emergenze, con personale stabilmente inquadrato e finanziato dallo Stato nei periodi straordinari. Per la UIL FPL la battaglia contro il precariato è una priorità assoluta: non possiamo accettare che i lavoratori del sisma diventino l’ennesimo esempio di sfruttamento istituzionalizzato.”