UIL FPL a Schillaci: il Ministro scopre, a contratto firmato, l’urgenza di migliorare le condizioni di lavoro di infermieri e personale sanitario

“Le dichiarazioni del ministro Schillaci sul necessario riconoscimento economico e professionale degli infermieri e del personale sanitario sono corrette e condivisibili. Tuttavia, appaiono incoerenti rispetto al contratto della sanità pubblica appena firmato, un contratto al ribasso, senza respiro e senza reali prospettive di crescita per il personale sanitario e sociosanitario.” Lo dichiara la UIL FPL, evidenziando come le indennità accessorie, fondamentali per riconoscere il disagio e l’impegno quotidiano, siano ferme da oltre vent’anni.

“In questo contratto non c’è nessuna previsione concreta per lo sviluppo di carriera, nessun automatismo nei percorsi professionali, nessuna valorizzazione reale per chi da anni lavora con esperienza e competenza nella sanità pubblica. Sono previste solo piccole facoltà che non cambiano la sostanza del quadro normativo e giuridico esistente. Si tratta di modifiche marginali, che non danno risposte strutturali né migliorano la condizione complessiva dei lavoratori. L’Area dell’Elevata Qualificazione, istituita nel contratto precedente, resta ancora vuota e inapplicabile per mancanza di risorse: senza finanziamenti adeguati non si costruiscono contratti seri, così come senza investimenti non si fanno vere riforme.”

“Non basta parlare di valorizzazione: servono fatti. Servono risorse. Firmare un contratto insoddisfacente e poi dichiararlo tale, come oggi fanno anche alcune organizzazioni sindacali firmatarie, è una contraddizione. La domanda è semplice: perché lo avete firmato? Perché non avete tenuto il tavolo aperto? Perché non avete chiesto di più per i lavoratori?”

La UIL FPL ribadisce: “Solo con la fermezza e la capacità di tenere la testa alta si ottengono risultati. La sanità pubblica e chi ci lavora meritano rispetto, risorse e prospettive. Non possono vivere di promesse e di piccole concessioni. Noi continueremo a lottare per un contratto vero. Perché un contratto giusto non si subisce, si conquista.”