Emergenza COVID-19 – Polizia Locale. Attivazione protocolli di sicurezza e riconoscimento infortunio/equo indennizzo
Al Presidente Anci
Al Presidente dell’UPI
Al Presidente della Conferenza delle Regioni
Al Presidente INAIL
p.c. Al Ministro dell’Interno
OGGETTO: Emergenza COVID-19 – Polizia Locale. Attivazione protocolli di sicurezza e riconoscimento infortunio/equo indennizzo
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, nel far seguito a precedenti note di pari tenore, esprimono forte preoccupazione per il fatto che in molti enti locali gli operatori delle Polizie Locali, ancora oggi, sono impiegati in condizioni di elevato rischio biologico, senza che siano forniti adeguati presidi o messe in campo adeguate misure organizzative per la riduzione del rischio contagio. Ancora molti enti non hanno rielaborato, a seguito dell’evoluzione epidemiologica, l’analisi del rischio biologico ai sensi del D.Lgs. n. 81/2008 o hanno almeno attivato un confronto con i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
Le Polizie Locali stanno fornendo, insieme ai tantissimi lavoratori in questo momento in prima linea, un contributo essenziale nella gestione di questa emergenza, dimostrando grande spirito di sacrificio.
La tutela della salute dei lavoratori è una priorità assoluta, perché solo alzando adeguate barriere contro il rischio contagio tra gli operatori e con l’utenza si potrà garantire la continuità dei servizi.
L’intervento del Ministero della Salute, con nota n°11392 del 1 aprile 2020, contribuisce in maniera determinante a ridefinire la valutazione dei rischi connessi alle attività di controllo della Polizia Locale, nel contrasto alla diffusione della pandemia in atto, richiamando tuttavia precise responsabilità in capo al datore di lavoro, con l’ausilio del medico competente, sulle misure di prevenzione e protezione per gli operatori in analogia con le altre Forze di Polizia ad ordinamento statale.
Ribadiamo pertanto l’immediata necessità di:
rielaborare l’analisi dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008, individuando ogni misura organizzativa utile a ridurre i contatti (lavoro in squadre; rimodulazione dei turni; riduzione promiscuità nell’utilizzo di strumenti, uffici, veicoli; potenziamento dell’attività di formazione ed aggiornamento a distanza per trasformare un momento di difficoltà in un’opportunità di crescita professionale; lavoro agile per le attività compatibili, ecc.), e fornendo adeguati dispositivi di protezione individuale (in quantità che ne renda effettivamente possibile un utilizzo in sicurezza) per il rischio residuo, per ogni possibile scenario operativo (mascherine chirurgiche, mascherine FFP3, guanti, tute, ecc.) tenuto conto delle indicazioni della predetta nota ministeriale.
ad effettuare, con la frequenza ritenuta necessaria dai competenti organismi sanitari regionali, tamponi a tutti gli operatori della Polizia Locale per verificare l’eventuale positività al virus e prevenire ulteriori contagi;
a pulizie e disinfezioni frequenti degli ambienti di lavoro, delle dotazioni, dei veicoli di servizio in particolare quando utilizzati da diversi operatori.
Nello specifico appare quanto mai doveroso, in caso di contrazione accertata dal virus da parte degli operatori impiegati in via continuativa nei servizi indifferibili ed essenziali definiti dai singoli Enti, che i contagi accertati siano riconosciuti come infortuni sul lavoro e i lavoratori possano fruire della relativa tutela INAIL , attivando le procedure del caso come giusto disposto dalla recente circolare n°13 del 3 aprile 2020, rappresentando tuttavia che, qualora il rapporto informativo del dirigente preposto, asseveri che l’operatore della Polizia Locale sia addetto ai servizi diretti o indiretti di contenimento del contagio, l’eziologia lavorativa della patologia contratta (COVID) debba intendersi presunta, senza necessità alcuna di ulteriore allegazione e prova, analogamente alle c.d. patologie “tabellate”.
Per quanto riguarda, invece, gli istituti dell’equo indennizzo connesso alla causa di servizio, per le considerazioni su esposte, chiediamo che, in caso di contagio, debba attivarsi per tutti i soggetti coinvolti l’eventuale e successivo riconoscimento, rappresentando anche la necessità di valutare la capienza del fondo in gestione presso il Ministero degli Interni.
Chiediamo, quindi, alle Amministrazioni locali di assicurare che le domande di riconoscimento del menzionato istituto, presentate da operatori di Polizia Locale (che andranno presentate unitamente alla richiesta delle concorrenti provvidenze INAIL come già detto) vengano istruite senza ritardo e con precedenza assoluta, curando di riconoscere la presunzione di dipendenza da causa di servizio per gli operatori impiegati nelle misure di contenimento.